Comunicazione agli Iscritti inerente al COVID-19

L’ emergenza dell’epidemia da Covid19 sta coinvolgendo tutto il personale sanitario.
Direttamente o indirettamente, tutti coloro che operano nei servizi sanitari pubblici e privati si trovano di fronte a questa pandemia, alla quale non siamo stati preparati. Premesso che tutte le 19 professioni che appartengono all’ordine multi albo sono esposte al pericolo contingente di contagio, ci sono numerosi colleghi, il cui contributo è indispensabile e non sostituibile che si trovano ora in prima linea.

Tra queste professioni maggiormente coinvolte nell’emergenza, per frequenza, intensità ed esposizione che in questi giorni caratterizzano la loro azione, ci sono gli Assistenti sanitari, per l’attività a supporto della comunità e dei singoli individui con inchieste epidemiologiche, ricerca attiva dei contatti, sorveglianza sanitaria, formazione e prevenzione; i Tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, che lavorano nei reparti di rianimazione e sono specializzati nell’utilizzo dei ECMO, apparecchi per la ossigenazione extracorporea; i Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, che sono coinvolti nel pubblico e nel provato per vigilare sui servizi di prevenzione e protezione, al fine di porre in essere le disposizioni ministeriali e regionali e formare al corretto uso dei DPI; i Tecnici sanitari di laboratorio biomedico, che analizzano il materiale biologico per gli esami microbiologici e virologici (in questa emergenza il tampone) indispensabili per diagnosi molecolari rapide e affidabili, necessarie al controllo e alla gestione dell’emergenza; Tecnici di neurofisiopatologia, gli Educatori Professionali, impegnati nel sociale e nelle carceri con la situazione attuale allarmante, i Tecnici di riabilitazione psichiatrica, i Tecnici sanitari di radiologia medica, per le indagini radiologiche effettuate con finalità diagnostiche o di controllo nel tempo (ce ne sono già alcune decine in quarantena obbligatoria). Per questi ultimi, i TSRM, la situazione allarmante è la mancanza di dispositivi di protezione individuale adeguati, come già denunciato anche dai sindacati.

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